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Gli italiani e il darkweb

  Ogni tanto mi piace navigare nel darkweb per vedere che succede dall'altra parte di internet. Non pensate subito male, è vero che ci trovi ogni tipo di fogna, ma il lato oscuro della rete è nato per permettere ai dissidenti politici di comunicare con il mondo esterno. Nel darkweb ci trovi tanti giornalisti, testate prestigiose come la BBC o il New York Times, premi Pulitzer. Poi ci sono i blog che parlano di tutto, dai cartoni animati alla politica. Tutto molto bello e interessante peccato che siano di tutte le nazionalità tranne che italiani. Ci trovi inglesi, tedesci, olandesi, americani, portoghesi, cinesi, rumeni, ma non gli italiani. Nel darkweb i connazionali sono pochissimi e si dividono in due categorie, chi posta cose zozze e non mi riferisco alle pozzanghere e chi è esperto informatico e scrive di cose tecniche spesso in inglese senza degnarsi di digitare un solo rigo in italiano. Manca tutto il resto. Non ci sono giornalisti italiani, non ci sono testate giornalistiche...

Europa Europa


 

Per decenni l'Unione Europea si è seduta pensando che bastasse avere una buona economia per essere a posto. Si è crogiolata nella pace seguita alla seconda guerra mondiale, convinta che tutto andasse bene, che di guerre non ce ne sarebbero state più e che comunque ci avrebbero pensato gli Stati Uniti.

Mai abbaglio fu più grande.

Noi europei abbiamo dimenticato che alla nostra difesa ci dobbiamo pensare noi, che l'Unione Europea non deve essere il prolungamento di Washington, ma deve essere un'entità autonoma in alternativa a Stati Uniti, Russia e Cina.

L'Europa si è crogiolata nel suo passato in cui era il centro del mondo dimenticando che non lo siamo più da tempo e adesso dobbiamo fare i conti con quelle illusioni. 

Non tutto è perduto, abbiamo le capacità per reagire e per diventare la quarta potenza, ma lo dobbiamo fare in autonomia lasciando al suo destino l'alleato americano.

Certo le posizioni di governi come quello italiano che cerca di tenere il piede in due scarpe non facilita il cambio di passo e relega l'Italia ad un ruolo da comprimario e non da protagonista nel nuovo ordine mondiale che si va delineando.

Giorgia Meloni non ha ancora capito che deve prendere le distanze da Trump e da Elon Musk, e che la sua cotta (politica ed economica) per quest'ultimo è meglio che la metta in saccoccia e lì ce la lasci.

Non a caso nella foto di gruppo della consultazione tenutasi a Londra in seguito allo schiaffo che Trump ha dato a Zelensky lei è ai margini della foto e quasi non si vede e non è un caso, niente è un caso nelle foto ufficiali, in prima  fila e nelle posizioni centrali ci sta chi conta di più, di lato chi conta di meno. Questa foto è emblematica del ruolo italiano nel nuovo ordine mondiale.

 


 

Adesso per l'Europa inizia la corsa al riarmo e già qualcuno grida allo scandalo, dimenticando che il riarmo avremmo già dovuto averlo, che un esercito europeo avremmo già dovuto averlo, che uno stato federale europeo avremmo già dovuto averlo.

Staremo a vedere se la forza militare dell'Italia, che non è irrilevante come noi italiani spesso pensiamo, avrà un ruolo importante nella nuova compagine militare europea.

C'è un altro settore però in cui dovremmo darci una mossa, e sono i satelliti. Non ci possiamo più affidare ai satelliti americani o a quelli privati di Starlink, dobbiamo avere satelliti europei. Noi italiani avevamo una base di lancio al largo del Kenia, avevamo i nostri razzi, i Marco Polo, avevamo il nostro programma spaziale, ma politici miopi e senza futuro hanno smantellato tutto, adesso quella base di lancio e quei razzi vettori avrebbero fatto comodo all'Unione Europea, ma soprattutto al nostro paese per essere il più possibile autonomo. I nostri politici da quattro soldi non hanno capito che il fututro era nello spazio e invece di riformare il paese per rendere il sistema Italia meno clientelare, meno corrotto, più efficiente e quindi avere i fondi per mantenere un programma spaziale italiano, hanno preferito invalidare il nostro futuro. Ancora una volta abbiamo scelto di essere comprimari invece che protagonisti e mi vengono in mente le parole di Dante:

«Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!»


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