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Gli italiani e il darkweb

  Ogni tanto mi piace navigare nel darkweb per vedere che succede dall'altra parte di internet. Non pensate subito male, è vero che ci trovi ogni tipo di fogna, ma il lato oscuro della rete è nato per permettere ai dissidenti politici di comunicare con il mondo esterno. Nel darkweb ci trovi tanti giornalisti, testate prestigiose come la BBC o il New York Times, premi Pulitzer. Poi ci sono i blog che parlano di tutto, dai cartoni animati alla politica. Tutto molto bello e interessante peccato che siano di tutte le nazionalità tranne che italiani. Ci trovi inglesi, tedesci, olandesi, americani, portoghesi, cinesi, rumeni, ma non gli italiani. Nel darkweb i connazionali sono pochissimi e si dividono in due categorie, chi posta cose zozze e non mi riferisco alle pozzanghere e chi è esperto informatico e scrive di cose tecniche spesso in inglese senza degnarsi di digitare un solo rigo in italiano. Manca tutto il resto. Non ci sono giornalisti italiani, non ci sono testate giornalistiche...

La vita è emozione


 

La vicenda della piccola Indi ci pone interrogativi morali. Hanno ragione i genitori a voler perpetuare la vita di quell'esserino inidfeso e sfortunato o ha ragione la medicina nel dire che non c'è speranza e che clinicamente è morta? Ha senso prolungare una vita che non si svilupperà mai? Ognuno risponde per sè ovviamente, non c'è una risposta giusta, esiste solo il dramma e la sofferenza che scelte difficili comportano.

Io personalmente fra la non-vita e la morte preferisco la morte. La vita non è solo crescita, non è solo il pulsare di un cuore, la vita è soprattutto emozioni, senza le emozioni non siamo niente. Forse il cuore potrà continare a battere, il sangue a pulsare, ma non sarebbe vita. Sarei un semplice ammasso di cellule, un grumo di carne e ossa, non sarei io. Perchè il me stesso non esisterebbe più, sarebbe volato via, estinto, sparito, morto. Allora che senso avrebbe costringere il cuore a pompare il sangue, che senso avrebbe quel corpo vuoto senza me stesso? 

Un tumore cresce e, si spera, muore, ma non prova emozioni, non ride, non piange non si arrabbia, è soltanto una massa cellulare. Ecco, senza emozioni sarei come un tumore, nè più nè meno. Allora sarebbe meglio porre fine a tutto. 

Perchè la morte fa parte della vita e bisogna accettarla. Può fare paura ed è capibile, ma non siamo degli Highlander, siamo uomini ed esiste anche la dignità della vita e anche la dignità della morte, dignità che spesso gli obiettori di coscienza non considerano.

Beh, teneteli lontani da me gli obiettori, che non osino neppure avvicinarsi, chi è obiettore non dovrebbe fare il medico, a mio parere. Sia chiaro a tutti non voglio essere salvato


Immagine creata da Ideogram

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