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Gli italiani e il darkweb

  Ogni tanto mi piace navigare nel darkweb per vedere che succede dall'altra parte di internet. Non pensate subito male, è vero che ci trovi ogni tipo di fogna, ma il lato oscuro della rete è nato per permettere ai dissidenti politici di comunicare con il mondo esterno. Nel darkweb ci trovi tanti giornalisti, testate prestigiose come la BBC o il New York Times, premi Pulitzer. Poi ci sono i blog che parlano di tutto, dai cartoni animati alla politica. Tutto molto bello e interessante peccato che siano di tutte le nazionalità tranne che italiani. Ci trovi inglesi, tedesci, olandesi, americani, portoghesi, cinesi, rumeni, ma non gli italiani. Nel darkweb i connazionali sono pochissimi e si dividono in due categorie, chi posta cose zozze e non mi riferisco alle pozzanghere e chi è esperto informatico e scrive di cose tecniche spesso in inglese senza degnarsi di digitare un solo rigo in italiano. Manca tutto il resto. Non ci sono giornalisti italiani, non ci sono testate giornalistiche...

L'ineluttabilità della forza

Non ho avuto una vita facile e ci sono stati momenti molto duri, talmente duri che ogni tanto il pensiero della morte mi ha sfiorato, morte intesa come suicidio. Ma non fa per me, so che un giorno morirò ma sarà per colpa di qualcuno o qualcosa, non certo mia. Detto questo l’unica cosa da fare quando si rifiuta di gettare la spugna è rialzarsi e andare avanti o perlomeno è l’unica soluzione accettabile per me. Non è certo facile, anzi è tremendamente difficile, talmente difficile che spostare un masso di qualche quintale solo con il mignolo risulterebbe più semplice. Ma è l’unica via, non ci sono altre opzioni. Per molto tempo ho cercato persone a cui appoggiarmi, salvo poi accorgermi che erano loro ad appoggiarsi a me, questo non significa che sono forte, ma che in tema di difficoltà ho qualche esperienza. Anche essere l’appoggio di qualcuno non è facile, è stressante, logorante, snervante, problemi che si aggiungono ai tuoi e a volte vorresti andare via, abbandonare tutto e tutti in cerca di un paradiso in cui il massimo del problema sia decidere quale drink bere. Ovviamente non lo si fa mai, dopotutto è soltanto un’altra difficoltà in più, una delle tante. Di solito gli altri non se ne accorgono, è difficile che capiscano che basta, i tuoi problemi risolvetili da solo come faccio io. Così continuano a scaraventarti addosso ogni singola difficoltà, dallo scegliere quale sia il riso migliore a come affrontare il tumore di mamma. Contrariamente agli altri aspetti della vita non si impara mai ad affrontare i momenti difficili, ogni difficoltà è diversa, unica, irripetibile. Ognuna porta con sé la sua depressione, il suo scoraggiamento che è diversa dagli altri e ti ritrovi nudo e inerme, un’altra volta e un’altra volta non hai altra scelta che trovare il modo per superarla. Non è un obbligo, è un’indole, sei così e basta. Poi il tempo passa, ti volti indietro e ti scappa un vaffa’ bello grosso, ma veramente grosso, enorme, gigantesco. Non ci puoi fare niente, non puoi cambiare ciò che è stato e sai che non potrai cambiare ciò che sarà, alla faccia della storiella del libero arbitrio e della libertà di scelta. No, scelta non ne hai, perché sei così e basta.

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